Sonno e sport

sleep

Mi rigiro nel letto anche stanotte e la qualità del mio sonno, ancora una volta questa settimana, non è affatto delle migliori. Mi passano in testa le tante cose e mi ritrovo involontariamente a fare programmi e organizzare la giornata che mi aspetta in ufficio tra poche ore.

Non riesco a tenere le gambe ferme neppure a letto, come se l’allenamento concluso da poche ore, in realtà fosse tutt’altro che concluso. Mi sento affaticata, nervosa, inquieta.

Nonostante il cervello non voglia spegnersi, mi rendo ben conto, a dispetto della situazione, di essere stanca ed aver bisogno di dormire.

Da qualche giorno questa è la cronaca dei miei riposi notturni, che di riposante effettivamente hanno ben poco.

La questione è che, lo so, un buon sonno è essenziale per rendere certamente al meglio in ufficio, ma soprattutto per rispettare le tabelle di allenamento che mi aspettano questa settimana, come da programma del coach.

Non si tratta di una supposizione, quanto piuttosto di una affermazione avvalorata da diversi studi scientifici, che hanno dimostrato quanto il sonno consenta l’ottimizzazione degli stimoli allenanti e la trasformazione degli stessi in qualcosa di produttivo a livello organico, in ottica di prestazione sportiva.

Da tempo gli atleti sanno che un elevato contenuto ematico di ormone della crescita (GH) migliora le prestazioni sportive. Pensate che il rilascio fisiologico di questo importante ormone, avviene proprio nella fase REM del sonno. Questo per un atleta significa essere o meno in grado di recuperare al meglio l’allenamento del giorno precedente.

Le alterazioni biochimiche derivanti da una cattiva qualità del sonno, però, non si fermano neppure al solo GH. Un sonno insufficiente comporta un aumentato consumo di glicogeno. Nell’uomo, il glicogeno ha il ruolo di riserva energetica glucidica. Viene depositato prevalentemente nel fegato e nei  muscoli e il nostro organismo vi ricorre quando ha già utilizzato gli zuccheri disponibili nel sangue.

Il risultato di tutte queste alterazioni metaboliche è che ci si alza più stanchi e sicuramente finiremo con l’essere più affamati nel corso dell’intera giornata.

Una recente ricerca, effettuata su alcuni giocatori di Basket dai ricercatori della School of Medicine dell’Università di Stanford (Stati Uniti) e pubblicata sulla rivista Sleep, ha dimostrato che per migliorare le prestazioni sportive si dovrebbe arrivare a dormire 10 ore per notte.

Tutto ciò detto, mi sembra di avere capito che questa settimana, se non mi do una regolata con il sonno, sarò spacciata e non potrò aspettarmi grandi cose da allenamenti e gare.

 

Buonanotte a tutti!

 

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