Le difficoltà nella valutazione di una maratona

QUAL E’ LA MARATONA PIÙ VELOCE DEL MONDO ?

Algoritmo:

Dislivello di gara x distanza da casa in chilometri x organizzazione di gara / numero di partecipanti x temperatura media il giorno della gara

=

personal best in maratona

difficulty_rating

Ci siamo finalmente riusciti, dopo settimane di studio ed esamina di parecchi dati , gare e prestazioni degli atleti top, abbiamo la formula che le migliori menti hanno per decenni cercato a proposito delle maratone – la formula in grado di decretare il percorso della maratona più veloce del mondo!
Beh, non esattamente … ma se state passando al vaglio la lista di tutte le maratone del mondo, in cerca di quella che potrebbe essere la “maratona perfetta”, l’unica con il percorso studiato per consentirvi di stabilire il vostro nuovo primato personale, forse abbiamo una risposta. Abbiamo individuato per voi sei modi da poter utilizzare per individuare la gara che fa al caso vostro, sempre che il vostro obiettivo sia quello di centrare un grande riscontro cronometrico e non quello di perseguire soltanto il semplice piacere di correre …

1 . Se stai cercando di limare al massimo secondi preziosi al tuo personal best: prendi esempio dalle scelte degli atleti elite.
Le gare più veloci sono solitamente quelle con riscontri cronometrici d’arrivo migliori, giusto? Beh , sì e no. I  Top runners abitualmente finalizzano e corrono solo una o due grandi gare all’anno e dato che spesso le gestiscono tatticamente ( non necessariamente per centrare un record, ma più spesso per puntare al podio), tempi più veloci non corrispondono sempre a gare più veloci.

Niente paura però,  The ARRS (Association of Road Racing Statisticians) ha studiato i dati di diversi atleti elite per un certo numero di anni e ha creato una formula di valutazione che si basa sul concetto di performance media.
The ARRS ha pubblicato una serie di “race time bias” dei dati. Ad ogni gara è assegnato un valore negativo o positivo in secondi. Questo valore rappresenta il tempo impiegato al di sopra o al di sotto di quello stimato per un corridore elite (in media) in quella precisa gara.
Potete trovare i dettagli sui loro metodi e visualizzare l’ insieme completo dei dati pubblicati qui.
Di seguito è riportata la classifica delle gare sulla distanza della maratona ritenute le più veloci, secondo i dati ARRS. Una volta letti crediamo che finiremo con il trovarci tutti sulla linea di partenza della maratona di Parigi nel 2014!

Parigi ( FRA )
Berlino ( GER )
Debno ( POL )
Marrakech ( MAR )
Dubai ( Emirati Arabi Uniti )
Torino ( ITA )
Italia ( Carpi ITA )
Milano ( ITA )
Seoul International ( KOR )
Amsterdam ( NED )

2 . Fai caso alla media: Median Race Time
Ok , qualcuno potrebbe obiettare che il parametro dei tempi effettuati dagli atleti di vertice, non sia di grande riferimento per noi più lenti comuni mortali.

Running USA pubblica un rapporto annuale che mostra le gare con i riscontri intermeti registrati tra quelli dei primi arrivati e quelli degli ultimi. Questi tempi sono quelli che vengono fatti registrare dalla maggioranza dei corridori che ha portato a termine la prova. Questo genere di dato, fornisce un’indicazione molto più attendibile per un atleta che non sia un elite. Ma purtroppo si tratta di un lavoro fatto solo sulle gare americane e quindi non abbiamo informazioni su quelle del vecchio continente. Resta poi chiaro che gare come la Boston Marathon finiscono con il far registrare tempi mediamente migliori rispetto alle altre gare a prescindere dalla difficoltà tecnica, perché richiama a priori gli atleti più veloci.

Noi non siamo (ancora ) riusciti a trovare uno studio paragonabile sulle competizioni europee o extra statunitensi, ma molti siti web ufficiali delle maggiori competizioni, riportano le classifiche delle precedenti edizioni con relativo crono finale medio.

3 . Il famoso BQ (Boston Qualifiers)- percentuale dei qualificati per Boston
Un terzo approccio è quello di controllare la percentuale di partecipanti che ottengono un tempo di qualificazione per Boston. Questo è un grosso problema negli Stati Uniti;  la Boston Marathon è uno degli eventi più prestigiosi di partecipazione di massa e per poter essere sulla start line dovete necessariamente aver centrato un tempo di qualificazione (anche se in verità si può correre senza qualificazione appoggiandosi ad un ente di beneficenza o ad un’agenzia) .

Ricordo distintamente che alla partenza della maratona di Chicago ho sentito diversi atelti attorno a me, parlare dell’obiettivo di centrare un BQ – ebbene sì, molte delle persone intorno a me in quell’occasione, si stavano preparando a correre una maratona con il primario obiettivo di qualificarsi per….correrne un’altra.

Il BQ è un altro di quei dati facilmente recuperabili solo per le maratone statunitensi  e quindi non universalmente valido; ma se la cosa vi interessa, Marathonguide.com pubblica un elenco di gare americane classificate secondo la più alta percentuale di BQ ogni anno.

4 . Solo per i più dedicati – monitorare 8.500 corridori dilettanti in più di 11 anni .
In questa nostra caccia ai percorsi delle maratone più veloci, siamo incappati in un post interessante pubblicato su arisrunning.com . Questo post sostanzialmente mette in luce i difetti dei metodi di valutazione precedentemente descritti e propone una propria ricetta e una personale classifica delle gare (sempre muovendosi nel solo territorio statunitense).  La ricerca è stata effettuata su oltre 5 milioni di runners, per identificarne poi 8.500 (dei quali è stato recuperato nome, età e città di provenienza) che avessero corso almeno una maratona all’anno per 11 anni consecutivi. Sono poi state confrontate le prestazioni di ciascuno di questi podisti nelle diverse maratone considerate. Incrociando i dati dei diversi corridori si è potuta dedurre un’indicazione generale sulle performance ottenibili sui diversi percorsi gara – tutte basate su prestazioni di corridori dilettanti.

Potete trovare la spiegazione completa di questo lavoro e i dati raccolti, qui.
E ‘un sacco di lavoro, ma se qualcuno volesse riprodurre questo genere di studio anche per le maratone europee, ci piacerebbe vedere i risultati!

5 . Chiedi una maratona Winner & Corso di Esperto
Dopo aver dato un occhio al libro di Hugh Jones “Maratone del mondo” e aver aggiunto a quella lista anche almeno altre cinque gare, che a nostro giudizio sono “un must” tra le maratone, abbiamo deciso di contattare proprio l’autore del libro.
Hugh Jones , è stato nel 1982 il vincitore della Maratona di Londra; oggi è giornalista e redattore della rivista Distance Running e segretario di AIMS, l’Associazione delle Maratone Internazionali e Distance Races. E’ stato così gentile da dedicarci del tempo per rispondere alle nostre domande. Parlandoci del suo libro, ci ha spiegato di aver operato una classificazione basata sulla propria esperienza personale e sul suproprio personale giudizio, frutto dell’aver corso in prima persona le gare e averne testato i percorsi. Riguardo l’individuazione del “livello di difficoltà”, Junes ha tenuto a precisare che lo stesso risulta essere un parametro abbastanza soggettivo, in quanto la percezione del caldo e del freddo risulta estremamente soggettiva. Per quanto riguarda la valutazione delle pendenze dei percorsi, egli ritiene si dovrebbe riuscire a mettere a punto qualche calcolo teorico in grado di attribuire un valore oggettivo al fattore “gravità”.

The US measurement community looked into this in great detail about 20 years ago, when it became contentious that Boston could not be a record-eligible course (where the overall drop is more than three times the 1m/km allowable) – never mind the possibility for wind assistance, which in certain years has been considerable (1994, 2011). But they never did manage to come to anything as precise as a formula.”

Quindi, sembrerebbe che nessuno sia ancora riuscito a trovare una formula in grado di comprendere tutte le variabili del caso.

6 . L’allenatore sa sempre qual è la gara migliore!
Così, pur avendo raccolto tutti questi dati tecnici, non abbiamo alcuna certezza oggettiva per desumere parametri univoci sulla velocità di una gara. Cosa dobbiamo quindi fare per trovare la gara che possa offrirci il massimo delle possibilità possibili di centrare il nostro personal best?

Abbiamo pensato di parlare con il nostro allenatore di fiducia, Andrea Gornati, che è stato in questo senso alquanto illuminante:

” E ‘ovvio che la cosa più importante da fare, se il vostro scopo è quello di raggiungere un personal best, è quello di allenarvi nel modo più corretto. Con questo come prerequisito, diamo uno sguardo a vari criteri da considerare nella scelta della gara, quando l’obiettivo è centrare un personal best.

 

1 ) La gara
E ‘vero che tutte le gare misurano 42,195 km , come stabilito dalla regola numero 240 del Regolamento Gare IAAF( Associazione Internazionale delle Federazioni di Atletica ), ma sono molte le variabili che rendono ciascuna gara più o meno veloce. Se il vostro obiettivo è centrare un personal best, resta chiaro che la scelta debba cadere su un percorso privo di dislivelli. È cosa buona verificare le altimetrie dei percorsi, prima di individuare la propria gara-obiettivo. Se guardiamo ad un contesto internazionale , le maratone più veloci sono senza dubbio Berlino, Rotterdam e Londra . New York , fra tutte le major, è la gara che presenta il percorso più duro.

2) Logistica
Potendo scegliere, è meglio optare per una maratona vicino a casa; l’ideale sarebbe trovarla proprio nella città in cui vivi, sempre a patto, come detto, che presento un percorso primo di dislivelli. Una gara vicina a casa permette di mantenere le proprie abitudini alimentari, dormire nel proprio letto ed evitare di sovvertire la propria routine pre-gara abituale; tutti questi sono aspetti che aiuteranno a presentarsi sulla start line con il massimo della serenità e del controllo sulle diverse possibili variabili.

3 ) Numero di partecipanti
Se l’obiettivo è il tuo record personale, è bene scegliere una maratona che sia stimolante dal punto di vista competitivo . Scegli una gara nella quale ti troverai a correre in mezzo a molta gente e nella quale non correrai il rischio di trovarti per lunghi tratti a correre da solo e senza stimoli. Detto questo però, anche scegliere gare con numeri troppo alti di partecipazione, può essere altrettanto controproducente, portando a vivere situazioni stressanti di caos. In questo genere di gare infatti, ci si trova spesso, soprattutto nei primi chilometri, pressati in gruppi molto numerosi di podisti, che rendono estremamente difficile riuscire a correre tranquillamente al proprio ritmo. Direi che le dimensioni più giuste sono quelle delle maratone con al massimo 4000 o 5000 partenti.

4 ) Meteo
Uno dei fattori maggiormente determinanti nell’ottenimento di un buon crono in gara, è senza dubbio il tempo meteorologico del giorno della gara. Chiaramente nessuno di noi comuni mortali è in grado di governare gli eventi atmosferici , ma comunque, ci sono periodi dell’anno con un più alto rischio di maltempo . E’ buona norma informarsi su quali condizioni meteo hanno accolto i partecipanti alla gara che avete scelto, nelle edizioni degli anni passati.

Le condizioni meteorologiche giocano un ruolo importante nella preparazione della gara. Se si decide di prendere parte ad una (veloce) maratona nel mese di settembre, è necessario prendere in considerazione il fatto che le sessioni di allenamento specifiche, saranno corse nei mesi estivi , cioè durante quello che, di solito, è il momento più caldo dell’anno . Personalmente, preferisco correre una gara d’autunno nei mesi di ottobre o novembre  e una corsa di primavera tra l’inizio di marzo e la metà di aprile. Ad ogni modo: Godetevi la Maratona ! “

* … In tutte le maratone che sono direttamente sotto il controllo della IAAF, la tolleranza sull’errore di misurazione non può eccedere lo 0,1 % , ossia più di 42m .

2 thoughts on “Le difficoltà nella valutazione di una maratona

  1. Assolutamente d’accordo.
    Il meteo e il numero di partecipanti sono veramente importanti e trascurati – specialemnete per noi tapascioni.

    A Berlino, Londra, Chicago (cito 3 maratone velocissime che ho fatto) ecc si perdono – se non ci si vuol far male – almeno 1′- 2′ nei primi km in mezzo al gruppone da 3h30′. E sono ottimista.

    I miei PB li ho nei vari anni fatti a Pisa (!), Ravenna (!), Düsseldorf(!), Cividale (!!!), drittoni nel freddo da 1000 partecipanti in mezzo al nulla (e pure con l’albergo a non più di 500m dalla partenza).

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