La maratona di Milano è brutta

Milano City Relay Marathon
Non amo per niente la Milano City Marathon.
Trovo brutta l’area di partenza (Rho, la classica periferia grigia milanese). Il percorso è abbastanza triste, poco pubblico, strade anonime salvo certi passaggi in centro.
Ma la Milano City Marathon ha una prerogativa davvero speciale: la staffetta.
Da qualche anno si può partecipare in team di 4 runner, che si dividono frazioni di 13,5 / 10 /10 / 8,7 km. Quasi tutti con un po’ di allenamento possono partecipare e magari con un’acrobazia dialettica lisciarsi l’ego e dire “ho corso la maratona di Milano.”
E non c’è nulla di male perché è pur sempre vero che può essere la prima esperienza, il primo “passo” verso l’obiettivo che quasi tutti i runner sognano: completare il 42,195 km della più classica delle gare di endurance.
Il successo della Relay Marathon (così si chiama) è a dir poco sbalorditivo. L’anno scorso oltre 2.000 staffette al via, con runners di ogni livello. Dal campione Stefano Baldini, vincitore della maratona alle Olimpiadi di Atene nel 2004, al pugile campione del mondo Giacobbe Fragomeni. E naturalmente tanti, anzi tantissimi runner abituali od occasionali che con grande entusiasmo hanno corso la loro frazione.
Con un tocco “etico” in più: l’iscrizione viene devoluta a una serie di charity assai meritevoli.
Qualcuno, come me, non ha resistito e ha corso due frazioni, anche se per la verità non si potrebbe. Una bellissima giornata, fresca, condizioni perfette di gara e alla fine della terza frazione mi son detto: “su, dai, andiamo fino al traguardo!!”
Alla fine, devo ammettere, forse non ho detto completamente la verità:  la Milano City Marathon un po’ mi piace…
Quest’anno noi di almostthere abbiamo pensato di aiutare tutti, anche i runner alle prime armi, con un programma di allenamento specifico di 6 settimane.
Date un’occhiata se vi frulla in testa l’idea di partecipare….

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