la faccia della maratona

Un progetto di almostthere e Marco Craig, che prende vita nell’ambito di Milano Marathon 2017.
I partecipanti, selezionati tramite un casting precedente l’evento, vengono ritratti al momento dell’arrivo della Maratona. Lo shooting fotografico è realizzato in un set che riproduce l’effetto dello studio, 20 metri dopo la linea del traguardo.

In questo percorso, fatto di persone e volti ritratti su uno sfondo neutro, si valorizza l’identità dei partecipanti nel momento di maggiore intensità emotiva, in cui sono presenti contemporaneamente la fatica e la gioia per l’esperienza appena vissuta.

L’idea è stata quella di raccontare lo sport in un modo diversofocalizzando l’attenzione non sulla performance sportiva, ma sull’individualità di ogni partecipante attraverso l’espressività del volto, i gesti, i dettagli tecnici, nell’istante appena successivo al traguardo.

Lo sport non appare nel suo aspetto competitivo, ma come elemento d’unione, democratico, che va oltre la provenienza dei singoli partecipanti, la loro professione, età o ceto sociale:
solo persone unite dalla stessa esperienza.

3 thoughts on “la faccia della maratona

  1. Arrivano via email osservazioni che non evidentemente preferiscono un colloquio, un confrontarsi non pubblico. Fra queste una ci sembra degna di osservazione: “è proprio il caso di costruire castelli su un incontro fra sindaco e rappresentanti della minoranza? Non sarebbe meglio invece che si parlassero di più, che fosse cosa normale un rapporto sulle cose di Buccinasco? questa la nostra risposta: La questione sta non tanto nell”incontro in sé, ma nel fatto che nessuno dei partecipanti lo ha preannunciato indicandone i temi da discutere. Nessuno ha ritenuto poi di doverne parlare: temi, posizioni rispettive, come e cosa si è concluso. Si fosse agito così, tanto più in contemporanea con elezioni regionali e nazionali, nessuno avrebbe nulla da dire, anzi. SI, quindi, è proprio il caso. Il tema viene reso pubblico da questo articolo, che raccoglie ipotesi e cerca di collegare l”incontro con antefatti e comportamenti successivi. Cittaideale crede in al modo di aver posto al centro il comportamento, perchè non si ripeta, perchè la chiarezza e la trasparenza facciano premio su rapporti che assumono sapore di convenienza personale buy

  2. La prima parte dell’Eagle si basa sul fatto che tutti i partecipanti si presenteranno prima degli altri, verbalizzando pubblicamente perché vogliono seguire quel corso. I partecipanti descrivono atteggiamenti di pressione e critica, mentre allo stesso tempo, in alcune attività, le persone sono incoraggiate a dire agli altri ciò che pensano di lui o lei dalle cose che ha detto o da come si è comportato. Quando ”il turno è fatto” se vi sono state lacrime di alcuni partecipanti o se qualcuno è crollato,  questi vengono rimproverati con “sei chiuso e non hai aperto, dovevi farlo in questo modo“.

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