Runcard: ogni giorno fate atletica senza sapere di farlo

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I puristi sostengono che l’atletica sia solo quella fatta di scarpette chiodate, muscoli asciutti e profumo di tartan.
I numeri però, nel nostro paese così come in tutto il resto del mondo, raccontano una storia diversa.
Una storia fatta sicuramente di uomini e donne che non si sono formati da ragazzini all’accademia della crusca della Regina degli Sport, ma che fanno della corsa, comunque e convintamente, il proprio modo preferito di impiegare ogni giorno il tempo libero.
Compito di una federazione che guardi al futuro e che sappia stare sul presente, dovrebbe essere quello di inglobare e non di escludere; e proprio nel nome di questa preziosa vocazione, la Fidal (Federazione Italiana di Atletica Leggera) ha pensato bene di istituire un nuovo più ‘democratico’ lasciapassare, per i varchi elitari ed esclusivi dell’atletica: la Runcard.

“Si rivolge a quelli che fanno atletica e spesso non lo sanno, un movimento inconsapevole formato però, lo dicono i dati Istat, da milioni di persone”, ha sipiegato Alfio Giomi, toscano DOC e Presidente della Fidal nostrana.

La Runcard è santificata dal sigillo papale di un autografo autorevole, quello di Stefano Baldini, testimonial dell’iniziativa, oggi direttore tecnico dell’attività giovanile e con un passato agonistico che tutti ben conosciamo. Il concetto è quello di abolire i diaframmi: se è una medaglia d’oro olimpica ad aprirti le braccia, significa che probabilmente ti sono date le chiavi di accesso a un nuovo mondo.

L’obiettivo è appunto quello di creare una community powered by FIDAL, che possa mettersi in rete per trovare risposte, informazioni e usufruire di servizi pensati e dedicati a lei; una community fatta di praticanti alle prime armi, che abbiano scelto la corsa come strumento per riuscire a migliorare la propria qualità di vita, per inserirsi in un gruppo e sviluppare rapporti sociali nel nome di una passione comune.

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Runcard non ha l’ambizione di sostituire in toto la classica tessera Fidal, infatti per gareggiare sarà comunque necessario il rilascio di un certificato medico agonistico. Offrirà invece una serie di servizi, informazioni utili, sconti e opportunità, che potranno aiutare tutti gli amanti della corsa a vivere la loro passione in modo più consapevole, completo ed entusiasmante.

I destinatari dunque di questa interessante iniziativa, sono tutti coloro i quali trovano nella corsa uno strumento di raggiungimento del benessere quotidiano, senza particolari ambizioni agonistiche e senza necessariamente prendersi eccessivamente sul serio.

I vantaggi della sottoscrizione non sono pochi in realtà. Tra i servizi compresi trovano spazio, una speciale copertura assicurativa con UnipoSai, agevolazioni per la visita medico-sportiva e l’assistenza sanitaria, stage di allenamento con i campioni dell’atletica nazionale, biglietti scontati per Trenitalia, per le grandi manifestazioni di atletica leggera e la possibilità di seguire la Nazionale italiana in occasione di trasferte per le grandi manifestazioni agonistiche internazionali.

Sul sito dedicato, www.runcard.com, trova spazio anche una sezione ricca di contenuti, che spazia dalle metodiche di allenamento, all’alimentazione e alla cura della propria salute in relazione alle patologie più frequenti in chi pratica la corsa e lo sport in generale

Insomma, nella teoria c’è veramente tutto quello che può servire a un appassionato e tutta la migliore assistenza che una federazione può offrire a chi corre. La strada che si è intrapresa è quella giusta e l’iniziativa posiziona la Fidal tra le federazioni che più attivamente si dedicano alla cura dei propri adepti.
Il progetto è a regime dai primi giorni di gennaio e quindi la sua applicazione pratica è ancora, in realtà, in rodaggio e tutta da testare.
I primi feedback si potranno avere concretamente solo nei prossimi mesi. L’auspicio è certamente che questo progetto possa avere riscontro e grande successo e che la partecipazione e l’adesione possano essere massicce. Tutto dipenderà anche da come la federazione sarà in grado di comunicarlo, attraverso quali canali riuscirà ad arrivare a quel popolo di jogger che non frequentano le occasioni ufficiali, come gli expo delle grandi manifestazioni o il sito federale.

Noi, nel nostro piccolo, proviamo a dare qui il nostro contributo, nella speranza che la tradizionale diffidenza nei confronti delle istituzioni sportive, possa essere sdoganata da un’iniziativa che si rivolge massicciamente alla ‘base’ del movimento, senza la spocchia e l’arroganza proverbiale.

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