Le Randonnée e quel modo unico di fare cicloturismo

Randonnée

Nel mondo del ciclismo amatoriale stiamo assistendo a un nuovo fenomeno in rapida diffusione; quello delle randonnée.
Si tratta di eventi con una vocazione cicloturistica, la cui partenza è sostanzialmente libera, entro una fascia oraria stabilita dalla società organizzatrice. I randonneur si organizzano in autonomia quanto a rifornimenti, ricambi meccanici e quant’altro e sono tenuti al rispetto del codice della strada.

La bicicletta è un oggetto magico; proprio così come uno strumento musicale, può essere utilizzato e rendere melodie tanto diverse l’una dall’altra, da essere adatto a raccontare qualsiasi storia.

È così che questo tipo di manifestazioni raccoglie a larghe mani i consensi di chi non ha alcuna voglia di lasciarsi esasperare dalla competizione ad ogni costo, dalle classifiche infinite e dalle lunghe attese in griglia.

Scegliere una randonnée significa trovarsi a pedalare con moltissimi altri appassionati delle due ruote, che per qualche ora diventano compagni di viaggio, più che avversari. L’obiettivo di ciascuno è concludere il giro proposto dal tracciato, stare con se stessi e godersi il percorso; guardarsi attorno e lasciarsi meravigliare.

Il cicloturismo è un movimento a sé stante nel mondo del ciclismo e la sua è una storia lunga e anche piuttosto antica. A dispetto dell’inflessione francese del nome, è stato ancora una volta il nostro Paese a dare i natali a questa modalità di fare ciclismo. Nel 1897 un piccolo gruppo di appassionati romani, tentò l’impresa di raggiungere Napoli, dalla capitale, in bicicletta. Quei 230 kilometri allora rappresentavano un azzardo, per un gruppo di uomini che non avevano nulla a che vedere con il professionismo sportivo. Fu proprio questo il prodromo per quelle escursioni in bici che, da allora, furono chiamate Audax e dalle cui radici nacquero in Francia le Randonnée, proprio dall’ingegno di quel Henry Desgranges che fu ideatore del Tour de France.

Come spesso accade, nonostante la genesi italiana, noi abbandonammo presto questo modo di fare ciclismo e lasciammo ai francesi il compito di intuirne il fascino, svilupparlo, farlo evolvere e farlo diventare una vera e propria modalità ‘ufficiale’ di fare ciclismo. Ci siamo accorti di aver abbandonato un tesoro solo poco più di 15 anni fa’, quando le Randonnée sono ritornate in auge anche qui, nel paese che aveva dato loro i natali. Da allora però, l’entusiasmo è stato contagioso e anche in Italia il calendario si è infittito di proposte a prova di qualsiasi preparazione e gamba.

randonnée

La Francia ha saputo dare grande dignità a queste manifestazioni, arrivando a istituire eventi diventati ormai storici e imperdibili, come la Parigi-Brest-Parigi, che con i suoi 1200 km ha luogo solo una volta ogni quattro anni (si disputa quest’anno per la sua 18esima edizione, dal 16 al 20 agosto) e raccoglie adesioni e partecipanti da tutto il mondo. Si tratta della randonnée su lunga distanza più famosa al mondo, organizzata dall’Audax Club Parisienne, sotto l’egida della Fédération Française de Cyclotourisme (FFCT). http://www.paris-brest-paris.org
Per poter essere al via di una prova come questa ogni partecipante deve dimostrare di aver percorso già molti kilometri in altre manifestazioni dello stesso tipo e averne ricevuto in cambio dei brevetti a certificazione del completamento dei percorsi.

Gli altri due imperdibili colossi europei sono le Super Randonnée “Londra-Edimburgo-Londra” di 1400 Km e la famosa “1001Miglia” italiana, con i suoi 1600 Km di tracciato e 20.000 mt di dislivello. www.londonedinburghlondon.co.uk – www.1001migliaitalia.it

Oltre a queste imprese, che hanno inevitabilmente, in qualche modo, la veste epica dei grandi eventi, esiste un’infinita declinazione di prove minori su distanze ridotte, che possono essere estremamente piacevoli per trascorrere una domenica in sella scoprendo paesaggi e tragitti nuovi, in compagnia di molti altri appassionati.

Il mondo del ciclismo è anche quello che ama stare lontano dall’esasperazione e dall’accanimento agonistico e che sa scegliere di vivere il fascino dell’endurance per quello che sa dare e per le esperienze uniche che può far vivere.

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