Paola Gianotti è da record

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A volte i sogni si avverano. A volte i desideri prendono la forma di un traguardo tagliato. A volte le imprese si compiono.

La realtà è che nulla mai succede per caso.

La verità è che dietro ogni traguardo tagliato c’è una storia; la storia di un ‘Volli e volli sempre, e fortissimamente volli’. La storia di chi, con determinazione, ha osato guardare lontano e provato con umiltà e fermezza a gestire i momenti più critici e a non ascoltare il canto delle sirene.

Questa è la storia di Paola Gianotti e del suo progetto Keep Brave, che noi di almostthere abbiamo scelto di sostenere fin dall’8 marzo scorso, quando questa minuta donna di Ivrea si è lanciata nella rincorsa di un sogno, quello di compiere il giro del mondo in bicicletta

Paola voleva essere la prima donna italiana e seconda al mondo, ad attraversare in bicicletta cinque continenti e ventidue paesi in poco meno di sei mesi. Ci è riuscita alle 16 esatte di domenica scorsa, 30 novembre, quando è arrivata in Piazza di Città ad Ivrea dopo aver percorso 29.530 chilometri in 144 giorni. Prima dell’impresa di Paola il record era di 152 giorni ed era detenuto dalla greca Juliana Buringh.

Non è stato tutto semplice per Paola in questi mesi. Affatto.

Dopo la partenza da Ivrea, ha costeggiato il Mediterraneo fino a Lisbona e da lì il trasferimento a Buenos Aires. Poi è stata la volta del Cile fino a Lima in Perù. Trasferimento a Miami, dove è iniziato il suo “coast to coast”, bruscamente interrotto in Arizona a pochi chilometri dal confine con la California, quando è rimasta coinvolta in un incidente stradale.
Lo stop forzato, causa la frattura della quinta vertebra cervicale, l’ha tenuta ai box fino al 16 settembre, quando ha ripreso a pedalare. Da quel momento non c’è stata più sosta sosta: San Francisco, Australia (da Brisbane a Perth), Asia (da Singapore a Bangkok), Europa (da Istanbul a Trieste). E poi giù per l’Italia, fino a Santa Maria di Leuca, per poi risalire fino a La Spezia e attraversare gli Appennini fino alla Via Emilia. A Santhià un gruppo di sostenitori l’ha aspettata per accompagnarla nell’ultimo tratto di viaggio e scortarla fino al trionfale ingresso in Ivrea.

‘Sono moltissimi i ricordi che questa avventura mi lascia. Non posso dimenticare le emozioni dell’attraversamento del deserto di Atacama in Cile o la Longest Straight Road, la strada più dritta e più lunga d’Australia, che ho percorso mentre era battuta da un vento folle. Forse però quello che più di tutto mi porterò nel cuore, sono i bambini in Asia che mi battevano il cinque dal bordo strada mentre pedalavo. È stato veramente emozionante’.

Paola ha trentadue anni, è laureata in economia e commercio. Ama i viaggi “zaino in spalla” e la sua passione per lo sport l’ha portata a praticare dal triathlon, allo sci alpinismo, al sub, alla thai-boxe. Da sempre crede fermamente che lo sport sia un momento di crescita e formazione personale, oltre che una sfida dei propri limiti.

almostthere, ovvero a un passo dal traguardo, dall’obbiettivo. Per noi essere con Paola ha significato testimoniare che la volontà di compiere un percorso, di chiudere un cerchio, è anch’essa un modo di essere ‘almostthere’. Anche se quell’ultimo passo può durare 29.530 chilometri e 144 giorni.

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