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Kenya Expo Run_ bella, bella gara !!

 

KENYA EXPO RUN

 

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Non amo le “garette”.

C’è sempre quel clima mesto, un po’ da fiera di periferia, zucchero filato e baracconi, che a me piace davvero poco.

Gareggiare a me piace.  Ma su tracciati belli, emozionanti, con un pubblico: 1.  entusiasta 2. numeroso 3. partecipe.

Un pubblico SPECIALE, per capirci. Si tratta, probabilmente, di un complesso di inferiorità. I “grandi” in generale, non hanno bisogno di sovrastrutture esterne: tutto quello che serve loro, ce l’hanno dentro. Io no, e non è difficile crederlo col mio brillante personale sui 10k.

 

Quando Danilo Goffi, il nostro “guru” (io non amo chiamarlo coach perché lo omologherei a tanti altri colleghi qualsiasi), mi ha proposto una 10 Km in Expo, confesso, ero piuttosto perplesso. Non ne capivo né il senso, né lo spirito. Alessandra, che si allena con noi, e in Expo ha un ruolo direttivo, ha scardinato i miei dubbi. E in fondo, poteva essere l’occasione per fare il mio primo giro in expo. Fatto sta che alla fine ci siamo iscritti.

 

Giovedì 10 settembre, una decina dei nostri che si allenano per la prossima Maratona di New York, con un po’ di peripezie tra percorsi in moto, metropolitana, auto (meglio non utilizzarla per andare in Expo), si sono ritrovati alle 19.00 al ritiro pettorali. Complice una bellissima serata di settembre, aria fresca e un bel parterre nella 10 Km competitiva, il clima pregara ha subito fatto presagire che sarebbe stata una serata non banale.

 

La gara, patrocinata dal Kenya (presente con un suo padiglione in Expo), si sviluppava nel perimetro dell’area espositiva, con un duplice passaggio nel suggestivo “decumano”. Il decumano, per chi avesse ricordi liceali un po’ sbiaditi, collegava la porta destra a quella sinistra nell’accampamento romano, formando una croce con il cardo, che a sua volta collegava altre due porte. Al di là di questo nozionismo da wikipedia, il decumano di EXPO, è perfetto per correrci una 10 Km.

 

Il pubblico dei visitatori posizionandosi in due ali ai lati di questa arteria rettilinea, crea una suggestiva passerella per gli oltre 1.000 runner che hanno galoppato gloriosi e orgogliosi di un contesto da gran galà.

 

E visto che al Galà di Zurigo nessuno mi invita, e a me ‘sta cosa mi ha gasato, lo voglio dire chiaramente. Mi sta bene la Kenya Expo Run, magari senza dar troppo nell’occhio, in mezzo al gruppo. D’altra parte non credo che il pubblico abbia prestato grande attenzione al mio passo, sedotto dalla falcata leggera e mostruosamente ampia dei keniani che hanno monopolizzato il podio.

 

In un video girato dal mio amico Guido, respinto  dalla gara inesorabilmente per non aver prodotto il certificato medico per attività agonistica, abbiamo stimato falcate prodigiose da 5 metri, in preda a una eccitazione che in gioventù avremmo riservato solo a Farah non Mo, ma Fawcett…

 

Tutto questo non per fare un qualsiasi resoconto di gara, di cui mi domando cosa possa mai interessare a chi legge. Ma solo per dire che le corse vanno organizzate tenendo conto di tanti piccoli elementi che tutti insieme fanno la differenza tra un’esperienza memorabile e una delle tante. Abbasso la banalità.